Yoga e Psicologia. Un obiettivo comune.
Sia lo yoga come filosofia che la scienza psicologica fondano le loro radici nella possibilità di superare lo stato di sofferenza nell’uomo. Il dolore cui spesso le esperienze di vita portano, spingono l’essere umano ad analizzarsi e cercare soluzioni.
È proprio da qui che nasce la necessità di raggiungere l’equilibrio di corpo e mente che possa permetterci di “liberarci dall’attaccamento”: modificare pensieri e comportamenti al fine di migliorare le condizioni del singolo e di intere comunità e gruppi sociali.
Lo yoga in occidente
Lo yoga tradizionale ha origini molto antiche e in quanto darsana, cioè sistema teorico, ha poco in comune con l’immagine che vi si attribuisce nel mondo contemporaneo.

Tale sistema è entrato nell’immaginario collettivo come una serie di pratiche che comprendono ginnastiche, respirazione, rilassamento e meditazione sicuramente a seguito del contatto dell’occidente con questa filosofia. Un particolare caso di appropriazione culturale, che però ha dato i suoi buoni frutti e suscitato grande interesse anche nel mondo delle scienze.
Inizia a diffondersi grazie a Swami Vivekananda, poeta e filosofo vissuto nella seconda metà del XIX secolo, il quale mischiava cultura indiana e occidentale proprio quando i processi di globalizzazione condussero verso una crisi culturale specialmente sentita in Europa e negli Stati Uniti. Con il tempo lo yoga è stato riadattato alle necessità di un mondo frenetico, che ad un maggiore progresso ha accompagnato un incremento di stati d’ansia e profondo disagio cui quotidianamente si cerca di liberarsi, ciò ha portato l’interesse da parte di molti psicologi dal XIX secolo fino ad oggi, uno fra i più noti e contemporaneo di Vivekananda fu proprio William James che vide nello yoga un potenziale straordinario.
Yoga nella psicoterapia
Oggi è la pratica della psicoterapia ad occuparsi dei disturbi psicopatologici, in modo particolare tra i vari tipi di terapia la più consigliata ed efficace è la terapia cognitivo-comportamentale (Cognitive Behavioral Therapy-CBT): basata su modelli scientifici, nasce a seguito di processi di innovazione e continua ancora oggi ad evolvere creando nuove forme di terapia tra le quali si trova la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT).
La Mindfulness si basa sulla meditazione che viene utilizzata per trattare la depressione riportando la mente al presente. Tutte le pratiche attribuite allo yoga hanno contribuito notevolmente allo sviluppo di nuove soluzioni per il trattamento dei vari disturbi, specialmente quelli legati all’ansia poiché calmano il sistema nervoso ed aiutano nella concentrazione. Talvolta l’efficacia dello yoga è quasi pari a quella della terapia come riportato in uno studio del 2020 dell’American Medical Association che paragona Kundalini Yoga e CBT riportando ottimi risultati derivati da entrambi.
Un più recente programma di trattamento è stato sviluppato dalla International Association for Human Values (IAHV), esso è il metodo SKY (Sudarshan Kriya Yoga) che propone un tipo di respirazione controllata basato su pratiche tradizionali al fine di ridurre i livelli di due ormoni dello stress: cortisolo e corticotropina liberando l’individuo dagli stati depressivi.
Infine bisogna evidenziare che lo yoga è ad oggi così diffuso grazie alla sua applicabilità nella vita di tutti i giorni e alla promessa di poter condurre l’individuo alla chiarezza mentale e all’autorealizzazione.
Namastè! Mi chiamo Valentina Savino e sono studentessa laureanda in Lingue e culture orientali e africane presso l'università "L'orientale" di Napoli. Studio attualmente le lingue hindi e urdu che sono per me le principali porte d'accesso alla cultura e alla società del subcontinente.