Oggi, 26 Settembre e giornata internazionale delle figlie, vogliamo ricordare il divario sociale indiano tra i generi nonostante l'impegno del governo nel combattere questo fenomeno. Si stima un totale di 60 milioni di femmine in meno all'anno a causa dell'infanticidio e del feticidio.
Il crimine dell’Infanticidio in India è considerato a tutti gli effetti un reato, ma il suo dramma ha una storia che dura da secoli nonostante sia quasi impossibile ritrovare dei dati attendibili.
A causa dell’infanticidio e soprattutto della pratica dell’aborto selettivo di feti femminili, il divario nel bilancio di genere in India ha raggiunto livelli estremi. Secondo il censimento del 2011 ci sarebbero solo 93 donne per ogni 100 uomini in India.
La prima legge contro il femminicidio, il “Female infanticide prevention act” è stata approvata nel 1870 da Richard Southwell Burke, Il VI conte di Mayo, per combattere il fenomeno nelle provincie nord-occidentali, Oudh e Punjab.
Già dagli inizi dell ‘800, diversi missionari e riformatori sociali portarono l’argomento all’attenzione della East india company, facendo notare come in alcune case reali non nascessero figlie femmine nonostante la presenza dei numerosi figli maschi.
Ancora più agghiacciante fu un sondaggio effettuato nel 2019, che analizzava le nascite nell’arco di tre mesi in ben 132 villaggi dell’ Uttarakhand (India nord-occidentale) nel distretto di Uttarkashi. Secondo i dati, in un totale di 200 nascite non vi era la presenza di nemmeno una femmina.
Di fronte a dati così scoraggianti e raccapriccianti, il governo oggi si impegna tantissimo nella lotta per la prevenzione cercando di rimediare agli orrori del passato e del presente, facendosi portatore di nuova mentalità.
In passato e ancora oggi infatti, molte volte la nascita delle figlie femmine veniva e viene considerata solo come un ostacolo. Solo i figli maschi portano avanti il nome della famiglia, sono essenziali per i riti funerari e per apportare benefici economici. I genitori guardano ai loro figli maschi come un vero e proprio piano pensionistico per la vecchiaia. Al contrario, le figlie devono sposarsi e oltre alla spesa per il matrimonio, i genitori devono occuparsi della dote, una grande somma di denaro e di beni da destinare alla famiglia dello sposo.
Nonostante Il governo indiano abbia già instituito delle leggi a tutela delle donne che ricevono molestie da parte dei mariti e delle famiglie e la pratica della dote sia ormai illegale, quella dell’uguaglianza di genere resta una battaglia dura e in salita, ma che andrà conquistata e vinta a piccoli passi.
Il governo Modi ha organizzato diverse iniziative per sensibilizzare il popolo Indiano sull’argomento e ad Agosto di quest’anno, è avvenuto un episodio davvero singolare e significativo.
Il giovane ventottenne Anchal Gupta, venditore di fastfood a Bhopal, non appena diventato padre di una bellissima bambina ha deciso di festeggiare in un modo abbastanza particolare. Stufo infatti delle reazioni avverse della gente alla notizia della nascita di una figlia femmina, stanco di tutti gli sguardi pietosi e delle facce stranite, ha deciso di distribuire cinquantamila rupese (ottocento euro) di panipuri (fastfood speziato indiano) per mostrare al mondo intero la sua immensa gioia per essere diventato padre di una bambina.

Gupta ha confessato di essere una persona modesta e con risorse economichelimitate, ma ha voluto dimostrare a tutti che la nascita della sua bambina l’aveva reso ilpadre più felice del mondo.
Migliaia di persone si sono congratulate con lui, tanti sono rimasti sorpresi non appena ha rivelato il motivo della sua iniziativa. Nel suo piccolo è riuscito non solo a festeggiare la nascita di sua figlia, ma anche a sensibilizzare e a far riflettere su un tema duro e crudo, provando a cambiare le cose.
Noi ci congratuliamo con tutto il nostro cuore con il signor Gupta per la nascita di sua figlia e le auguriamo un futuro brillante!