Quando pensiamo alla cultura non possiamo fare a meno di pensare a religione, lingue, cucina e musica. Come si saranno sviluppati questi caratteri fondamentali, nelle società in cui sono stati inseriti migliaia di indiani?
In Sudafrica vi è una maggioranza hindu, seguita dai musulmani che appartengono alla comunità multietnica della Provincia Occidentale del Capo e cristiani. Per quanto riguarda lingue come Telugu, Tamil, Hindi ecc. solo gli anziani parlano queste lingue come prima lingua mentre i giovani parlano l’Inglese e a scuola studiano lingua Afrikaans e Zulu.
Il centro più grande della cultura è Durban, ed è proprio lì che la cultura locale resta florida grazie ai mercati ed ai templi, ma anche grazie a stazioni radio come “Hindvani”, creata per diffondere la cultura hindi insieme ad alcuni canali televisivi. Da Durban arriva anche il piatto tipico indiano creato in Sudafrica che si chiama Bunny Chow, una pagnotta di pane imbottita con un ripieno al curry.
Nelle Isole Fiji la maggioranza degli abitanti di origine indiana si trova sull’isola Vanua Levu, che delle 800 componenti l’arcipelago risulta essere la seconda per grandezza. Su quest’isola si trova il più grande tempio hindu del Pacifico: lo Sri Siva Subramaniya Temple, in stile dravidico.
Molte delle tradizioni e delle festività induiste e musulmane sono state preservate e vengono festeggiate come da manuale. In particolare nelle isole è molto seguito il monoteismo dell’Arya Samaj la cui attività iniziò nel 1913, promuovendo un induismo meno ortodosso che proibì pratiche come il matrimonio infantile e consentì invece alle vedove di risposarsi. Essendo isolani, hanno adattato la cucina tradizionale all’abbondanza di pesce e frutti di mare, creando un piatto tradizionale: il Prawn Curry.


La cultura indiana in America meridionale e nei Caraibi è riconosciuta non soltanto per l’importanza storica e politica dei suoi rappresentanti sul posto, ma anche per la varietà e l’allegria della musica: dalla musica dei film di Bollywood, definita ‘filmi’ alla musica tradizionale moderna che si presenta in svariate e sorprendenti forme. La musica Indiana di Trinidad viene definita ‘chutney music’ ed è parte della tradizione musicale del posto. Mentre in Suriname è nata la tradizione del ‘Bhaitak Gana’. Gli strumenti più comunemente utilizzati sono: l’organo, i Tassa- un assembramento varie percussioni, ad esempio per lo stile dhol-tasha- insieme a dholak e dhantal. Molti degli strumenti utilizzati sono stati creati in Guyana, Jamaica e Suriname. Anche l’elemento vocalico è molto importante ma tende a rifarsi alla tradizione originale del chowtal e del canto taan per l’interpretazione dei raga. Più in generale la musica di questi luoghi ha subito una grande influenza Bhojpuri e alla musica moderna si aggiungono canti più antichi, come quello del Sohar quando viene al mondo un bambino o il giocoso Gali, usato per prendere in giro lo sposo mentre si festeggia un matrimonio. Non mancano all’appello canti funerari, i Nirgun e Matkor, un canto femminile tradizionale, anche quest’ultimo bhojpuri.
C’è tanto da dire e soprattutto da scoprire sulle persone che hanno creato queste culture, esse portano un messaggio di rinascita e di risvolto creativo di una situazione storica a dir poco disastrosa; per questo è bene che vengano conosciute e soprattutto apprezzate anche come icone di resistenza all’oppressione coloniale.
Namastè! Mi chiamo Valentina Savino e sono studentessa laureanda in Lingue e culture orientali e africane presso l'università "L'orientale" di Napoli. Studio attualmente le lingue hindi e urdu che sono per me le principali porte d'accesso alla cultura e alla società del subcontinente.