Char Dham, quattro mete di pellegrinaggio hindu

Il Char Dhām, in hindi “le quattro dimore”, è senza dubbio uno dei più importanti e famosi pellegrinaggi hindu. Il viaggio, o yatra, attraverso questi luoghi, Yamunotri, Gangotri, Kedarnath e Badrinath, situati nello stato dell’Uttarakhand, nel nord dell’India, attira ancora oggi milioni di fedeli da tutto il paese. Generalmente, il pellegrinaggio parte da ovest e si conclude ad est, cominciando da Yamunotri, Gangotri, poi Kedarnath ed infine Badrinath.

Tempio di Badrinath
Fonte: uttarakhandtourism.gov

Ogni tempio possiede una propria storia e leggenda, perciò ogni tappa del Char Dhām yatra è dedicato ad una divinità specifica. Il tempio di Yamunotri celebra la dea del fiume Yamuna, le cui acquee, secondo la tradizione, lavano tutti i peccati e proteggono i fedeli da una morte dolorosa. Costruito nel 1839, al suo interno viene venerata anche la figura di Ganga. Secondo la leggenda, il saggio Asit Muni viveva dove ora sorge il tempio e ogni giorno faceva il bagno in entrambi i fiumi, Ganga e Yamuna, ma un giorno, a causa della sua vecchiaia, non potè più andare a Gangotri. Proprio allora, un flusso di Ganga iniziò a scorrere attraverso il vapore di Yamuna, così il saggio Muni potè continuare a godere delle sue splendide acquee.

Gangotri è invece dedicato alla dea Ganga e il suo tempio sporge sulle rive del fiume Bhagirathi (altro nome con cui viene chiamata la divinità e che prende il nome dal mito del re Bhagirathi). La leggenda di questo luogo racconta che il re Sagar intraprese un Ashwamedha Yagna mandando i suoi 60.000 figli insieme a cavallo, ma il cavallo si perse. L’animale fu rintracciato solo in seguito nell’ashram del saggio Kapila. I figli allora decisero di prendere d’assalto l’ashram disturbando il saggio, che era in profonda meditazione. Infuriato, Kapila aprì i suoi occhi infuocati che trasformarono tutti i 60.000 figli in cenere. Più tardi, su consiglio di Kapila, Anshuman, nipote di Sagar, iniziò a pregare la dea Ganga, chiedendole di scendere sulla terra per purificare le ceneri dei suoi parenti e concedere loro la salvezza. Anshuman fallì nel suo scopo, fu la rigorosa meditazione di suo nipote Bhagirath a far scendere Ganga sulla terra. Śiva intrappolò Ganga e distribuì la sua acqua in una serie di ruscelli per salvare la terra dalla sua potente forza.

Kedarnath, oltre ad essere un importante dhām, è anche uno dei Panch Kedar, i cinque luoghi religiosi focali per il culto śivaita (Kedarnath, Tungnath, Rudranath, Madhyamaheshwar e Kalpeshwar ). La leggenda della costruzione del tempio di Kedarnath prende forma dalla storia mitica del Mahābharata, celebre poema indiano insieme al Rāmayana. I cinque fratelli Pandava cercavano Śiva per assolversi dai peccati commessi sul campo di battaglia, ma il dio, che non aveva intenzione di perdonarli così facilmente, si trasformò in un toro e andò a Garhwal, dall’altro lato dell’Uttarakhand. Quando fu trovato dai Pandava, si tuffò nel terreno e dividendo le sue parti del corpo, Śiva si distribuì in diversi luoghi: la schiena a Kedarnath, le braccia a Tunganath, l’ombelico a Madhya-Maheshwar, il viso a Rudranath e i capelli a Kalpeshwar. I Pandava fecero allora costruire dei templi in ciascuno di questi luoghi e per questo motivo, i cinque siti sono anche conosciuti come Panch-Kedar.

Infine, situato sulle rive del fiume Alaknanda, il tempio di Badrinath celebra il dio Vishnu. Proprio qui, secondo la leggenda, Lord Vishnu meditava mentre sua moglie Lakshmi, dopo essersi trasformata in un albero, gli faceva ombra.

Il governo dell’Uttarakhand offre numerosi pacchetti viaggio e organizza diverse attività nelle quattro stazioni e lungo tutto il pelligraggio, soprattutto in estate.

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