Il 14 settembre 2022 a Roma L’ambasciata Indiana ha celebrato l’Onam. Tutto il personale dell’ambasciata e tantissime persone provenienti dal Kerala hanno partecipato alle

celebrazioni indossando abiti tradizionali. La festa ha avuto inizio con un programma culturale che includeva uno spettacolo storico di Mahabali, canti e balli ed è stata presieduta da Amb. Dr. Neena Malhotra.

Il programma culturale è stato seguito da un pranzo tipico di Sadhya Onam.
Cos’è l’Onam
Onam è una festa celebrata nello stato indiano del Kerala, famoso per le sue backwaters, una rete di laghi e lagune salmastre collocate parallelamente nella costa del Mare Arabico (costa di Malabar)
Questa festa celebra essenzialmente la natura ciclica della vita, la convinzione che niente e nessuno in vita duri a lungo. Ci restano soltanto i valori buoni e azioni virtuose.
La leggenda
La leggenda di questa festa è una delle storie più favolose della mitologia Indiana. Secoli fa c’era un demone di nome Bali. Egli era un re saggio, buono e molto amato dal suo popolo. Bali era un grande devoto di dio Viśnu e per un breve periodo conservò il nettare di immortalità che lo rese invincibile. Poiché era valoroso e grande guerriero, con l’aiuto di questa invincibilità, vinse battaglie contro gli dèi e divenne sovrano dei cieli e della terra.
A questo punto, gli dèi ormai furiosi si recano da Viśnu chiedendogli di unirsi a loro in guerra per distruggere l’egemonia di questo demone. Viśnu, con riluttanza, decide di intervenire reincarnandosi in un bramino, di piccola statura, di nome “Vamana”.
Bali fece il sacrificio di “Ashwamedha”1 (cavallo) per festeggiare le sue vittorie offrendo anche doni ai bramini e a tutti i presenti. Offre al piccolo brahman gioelli, oro, pietre preziose che Vamana gentilmente rifiuta. Egli dice al re di volere solo ciò di cui ha necessariamente bisogno ovvero un pezzo di terra racchiuso nei suoi tre passi.
Il re guardando Vamana all’inizio lo deride, ma nonostante i ripetuti avvertimenti del suo guru (shukra) e consapevole della possibilità di inganno Bali si impegna di dargli il pezzo di terra. Non appena l’impegno viene preso Visnu si trasforma nella sua forma colossale di trivikrama. Con un passo copre i cieli, con un secondo la terra poi guarda il re che gli aveva promesso i tre passi e gli chiede dove mettere il piede per il terzo passo.
A quel punto il devoto di Viśnu si inchina umilmente davanti al suo signore offrendo la sua testa come terzo passo. Molto felice Viśnu conferisce a Bali il titolo Mahabali (il grande valoroso) e mettendogli il piede sulla sua testa lo rende immortale e lo manda all’infermo (il territorio naturale dei demoni) dandogli l’opportunità di visitare il suo popolo una volta all’anno.
Le persone, che amano Mahabali immensamente, si preparano per la sua visita il giorno di Onam. Onam viene celebrato con una grande festa, la gente indossa abiti nuovi e una volta pulita casa preparano ventisette tipi di pietanze tipiche, come benvenuto, per il loro signore preferito.

Note : Il sacrificio di Ashwamedha (il cavallo come oblazione) fu uno dei riti più importanti della Religione vedica avente lo scopo di delimitare i confini di un regno.