La festa del Dio Ganesha, il dio più popolare indù a livello mondiale, inizia oggi! Ganesha è considerato il dio dei buoni inizi ed è sempre invocato all’inizio di tutti lavori, progetti ecc come segno di buon augurio. La festa inizierà oggi e durerà 10 giorni.
Ganesh Chaturthi: L’origine della festa pubblica
Secondo alcuni studiosi, l’origine di questa festività come una festa pubblica può essere fatta risalire ai primi giorni della lotta per la libertà. Nel 1893, il combattente per la libertà indiano Lokmanya Tilak, membro dell’Indian National Congress Party, venerò il dio Ganesh dopo la violenza subita dalla comunità indù-musulmana e decise di utilizzare i festival come forum pubblici per sensibilizzare ed educare le persone sul movimento per la libertà (Chandra, 1976).
Tilak proveniva dal Maharashtra e si dice essenzialmente che abbia scelto il Festival di Ganesha perché era una divinità ampiamente venerata a livello privato. La Ganesha Chaturthi rappresenta perciò anche una spinta nazionalistica, un modo per portare insieme le comunità, in quanto, escludendo la Holi e la Krishna Janmastami, le festività indù sono celebrate principalmente nel privato.
I festeggiamenti
Come già detto, la festa dura circa 10 giorni, ma i preparativi iniziano molto tempo prima. Gli artisti preparano le statue in argilla che verrano prima esposte nelle case e nei Pandals (“santuari temporanei”), dove vengono ricoperte di doni – come ghirlande di fiori freschi e pasta di legno di sandalo – , preghiere e rituali, e poi portate in processione. Quando l’idolo viene portato nelle case, a volte, nessuno può vedere i suoi occhi: chi lo dipinge, infatti, lo fa bendando gli occhi della statua; l’idolo viene lasciato bendato finchè non completano il rituale della Prana Prathistha.
Uno dei rituali più importanti è appunto il sacro rituale chiamato Prana pratishtha per invocare la vita nell’idolo del Signore Ganesha, e prevede la recitazione di una Puja (adorazione), il canto dei mantra consacrati. Tutte le famiglie indù, durante il festival di Ganesha, preparano dei dolci in suo onore, soprattutto i modaka (il dolce preferito del dio Ganesha), e li offrono durante la Puja.

Il decimo giorno, dopo la processione, la quale include una moltitudine di persone che si riversano lungo le strade principali delle città, le statue in argilla vengono immerse in mare fino al loro scioglimento (il rituale si chiama Visarjan) ma non prima della Puja di visarjan che rende l’idolo, di nuovo, solo argilla.
La grandezza degli idoli varia molto: quelli comunitari sono grandissimi, mentre quelli che si trovano all’interno delle case sono di dimensioni piuttosto ridotte.

Questa festività è celebrata da tutte le caste e molte persone non sentono la necessità di un bramino per i festeggiamenti; inoltre è una delle poche feste in India che ognuno festeggia a modo suo perché ogni stato e ogni comunità etnica utilizza le proprie modalità e i propri rituali.
È importante ricordare che questa festa religiosa apparteneva a piccole comunità che abitavano principalmente nelle coste occidentali. Questa grande festività era nata con lo scopo di creare unità tra le caste e un senso di appartenenza nazionale contro i colonizzatori inglesi.
Mi chiamo Rebecca Della Lena, vengo dall'Umbria ma vivo a Napoli da studentessa fuorisede. Frequento il terzo anno dell'Università L'Orientale e studio Giapponese e Hindi. Mi piace tutto ciò che concerne le culture orientali, soprattutto storia, letteratura e musica!