Bhimrao Ramji Ambedkar: il padre della costituzione indiana

Bhimrao Ramji Ambedkar
Fonte: Wikipedia

Bhimrao Ramji Ambedkar è stato uno studioso e politico indiano che ha dedicato gran parte della sua vita all’abolizione delle disuguaglianze sociali in India. È stato soprannominato “padre della costituzione”, poiché fu il presidente del comitato di redazione della carta costituzionale che disciplina l’Unione indiana.

Ambedkar nacque a Mhow Cantonment nel 1891, una città militare in cui risiedeva la famiglia a causa del lavoro del padre, membro appunto dell’esercito indiano. Frequentò una scuola statale, in cui c’era una forte discriminazione per coloro che provenivano da classi sociali meno abbienti ed erano definiti “gli intoccabili” (Dalit), ignorati e poco assistiti dagli stessi docenti.

Nel 1894, dopo il trasferimento a Satara, nel Maharashtra, rimase orfano di madre. Qualche anno dopo la famiglia si trasferì nuovamente, questa volta a Bombay, città dove Ambedkar completerà i suoi studi e prenderà una laurea in Scienze Politiche ed Economiche, iniziando subito a lavorare per il governo dello stato principesco di Baraoda.

Ambedkar ha trascorso la maggior parte della sua vita a combattere per i diritti degli indiani considerati fuoricasta anche dalla religione più diffusa, l’hinduismo, reputato da lui come un sistema crudele alla base, in quanto divide la società dall’alto al basso. Questa sua battaglia per l’eguaglianza sociale lo portò a contrapporsi a Gandhi, uomo visto come una sorta di “oracolo” dagli hindu. Proprio lui divenne  il principale destinatario delle sue critiche più aspre, come ad esempio il celebre discorso sull’annientamento delle caste tenuto nel 1937, che venne poi censurato.

Ambedkar in occasione del Poona Pact
Fonte: The Hindu

La loro rivalità pacifica proseguì, e quando Ambedkar ormai ministro indipendente della giustizia, fu sul punto di creare delle liste elettorali separate per la sua gente, i Dalit appunto, Gandhi decise di iniziare un digiuno a oltranza per impedirglielo, in nome dell’unità di tutti gli hindu. A quel punto Ambedkar decise di fare un passo indietro, raggiungendo un accordo con Gandhi e la controparte passato alla storia come Poona Pact, firmato nel 1932, non rinunciando però alla protesta contro il sistema del censo.

Successivamente Ambedkar decise di convertirsi ad un’altra religione, invitando i propri seguaci ad imitarlo, abbandonando dunque il culto hinduista.

Nel 1937 fondò il partito Labourista Indipendente e negli stessi anni produsse una quantità considerevole di scritti riguardo le condizioni di vita dei Dalit, i quali accrebbero la sua fama di paladino dei principi di eguaglianza sociale. Per questo motivo, a lui venne affidata la stesura della prima Costituzione dell’India, all’alba dell’indipendenza del paese, ottenuta nel 1947. Grazie al suo intervento, sparì ogni tipo di discriminazione di fede o censo e venne incrementato il sistema di quote per lo studio e il lavoro delle categorie emarginate.

Tuttavia ciò non si è rivelato sufficiente poiché come accadde al loro idolo, in molte scuole gli studenti Dalit ancora siedono negli angoli più remoti delle classi, e si tengono ben distanti dai compagni di studi d’alto censo, mangiano con diverse posate e bevono da diversi bicchieri e fonti.

La grande conversione
Fonte: The buddhist review, Trycicle

A partire dagli anni cinquanta, Ambedkar si dedicò esclusivamente al tema del buddhismo: questa venne da lui ritenuta l’unica religione del mondo compatibile con le richieste etiche e razionali dell’età contemporanea. La sua “grande conversione” ebbe luogo in 14 Ottobre del 1956 a Nagpur, insieme alla moglie Sharada, solo qualche settimana prima del suo decesso.  Circa 380 mila Dalit accorsero da tutta l’India per prendere parte alla cerimonia, svolta sotto la guida del più anziano monaco buddhista dell’India.

In seguito a questo suo gesto, molti altri milioni di fuoricasta hanno continuato a cercare rifugio nel Buddhismo, nonostante la Costituzione redatta da Ambedkar garantiva loro un riconoscimento formale e aveva appunto eliminato il concetto di “intoccabilità”.  Ambedkar propose inoltre un tipo di buddhismo socialmente coinvolto, che si concentrava sulla giustizia economica e sulla libertà politica. Mise in discussione gli insegnamenti del karma e della rinscita, utilizzati dagli hindu per giustificare l’intoccabilità, e anche il ruolo dei monaci buddhisti che ricercavano la perfezione morale ignorando però la sofferenza generale che li circondava.

In onore della sua memoria sono stati inaugurati diversi monumenti tra cui l’Ambedkar Memorial Park, La statua dell’uguaglianza (ancora in costruzione) e l’Ambedkar National Memorial. Si celebra inoltre il 14 Aprile, giorno della sua nascita, l’Ambedkar Jayanti, una ricorrenza riconosciuta come festività nazionale.

Ambedkar Jayanti
Fonte: Wikipedia
Ambedkar National Memorial a Delhi
Fonte: The Wire
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