“L’epicentro contemporaneo del terrorismo resta tuttora molto attivo”, ha affermato il ministro degli Esteri S. Jaishankar, sottolineando che “vecchie abitudini e reti consolidate” sono ancora vive, soprattutto nell’Asia meridionale.
Anche se non ha fatto il nome del Pakistan, il riferimento era ovvio, soprattutto quando ha menzionato gli attacchi di Mumbai del 26 novembre. Il terrorismo è una “minaccia esistenziale” alla pace e alla sicurezza globale che non riconosce confini, nazionalità o razze.
Intervenendo al Briefing del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), “Approccio globale all’antiterrorismo: sfide e vie da seguire”, Jaishankar ha segnalato che la minaccia del terrorismo è diventata ancora più grave.
“Abbiamo assistito all’espansione di Al-Qaeda, Da’esh, Boko Haram e Al-Shabaab e dei loro affiliati. All’altro estremo dello spettro ci sono gli attacchi del “lupo solitario” ispirati dalla radicalizzazione e dai pregiudizi online.”
Il Ministro ha proseguito evidenziando che ormai i luoghi e le modalità operative delle organizzazioni terroristiche siano ormai ben noti, cos’ come i loro tipi di protezione. Attività come il reclutamento, il finanziamento e la motivazione sono spesso svolte allo scoperto.
Il Briefing di giovedì fa parte dei continui sforzi dell’India all’interno del Consiglio di Sicurezza per rivitalizzare l’agenda antiterrorismo, attesa ancora di più con l’aggravarsi della minaccia.
Jaishankar ha anche identificato i quattro principali problemi che l’attuale architettura antiterrorismo sta affrontando:
- Garantire l’integrità e la responsabilità dei meccanismi multilaterali antiterrorismo e dei loro metodi di lavoro;
- Affrontare i doppi standard nella lotta al terrorismo;
- Sollevare preoccupazioni sulla politicizzazione;
- Affrontare le minacce poste dall’abuso di tecnologie nuove ed emergenti da parte dei terroristi.
Nella sua conclusione, ha sottolineato che non possiamo permettere che si verifichi un altro 11 settembre o 26 novembre, e che negli ultimi 20 anni sono stati compiuti grandi progressi nella lotta al terrorismo, e che non bisogna assolutamente fermarsi.
"La lotta al terrorismo è una battaglia in cui non c'è tregua. Il mondo non può permettersi deficit di attenzione o compromessi tattici. Spetta soprattutto al Consiglio di sicurezza guidare la risposta globale in questo senso. Il briefing di oggi è un altro passo in quella direzione."