Guardaroba all’indiana: Himachal Pradesh

Il meraviglioso stato dell’Himachal Pradesh è situato in mezzo a piedi della catena montuosa dell’Himalaya. Questo luogo, isolato a nord dell’India, ha preservato la cultura ‘pahari‘ proteggendola dall’influenza occidentale, più evidente negli stati centrali del subcontiente. Le popolazioni di questo luogo perciò conservano ancora oggi hanno alcuni tratti caratteristici della loro cultura tribale, come gli abiti e gli accessori.

La società himachali è divisa principalmente in due antiche classi sociali: i brahmini e i rajput. A differenza degli uomini in cui le differenze del vestiario saltano facilmente agli occhi, sia le donne brahmine che rajput indossano lunghi vestiti che coprono tutto il corpo, dal collo ai piedi. In alternativa, indossano anche il choli (camicia a maniche corte/corsetto abbinato al sari) e il ghagri (gonna ricamata).

Choli inizio XX° secolo
Fonte: Sushmit

I vestiti tradizionali pahari, ancora in uso dalle numerose tribù himachali, tra cui i Pangawala, Kinnaur, Gaddi e i Gujjar, sono caratterizzati dalla loro pesantezza e vengono spesso accompagnati da gioielli molto appariscenti.

Ma questo stato dell’India si distingue dagli altri per i suoi preziosi accessori: la famosissima pashmina ed i cappelli Kullu.

Questo particolare scialle si trova in molte parti dell’India settentrionale, incluso l’Himachal Pradesh. La pashmina è ricavata dal pelo di capra, a volte mischiata con la seta (alternativa più costosa). Questo accessorio, invidiato e venduto in tutto il mondo, è perfetto per scaldarsi d’inverno ai piedi delle montagne. Il suo acquisto, inoltre, aiuta a sostenere l’economia delle povere tribù pahari dell’Himachal Pradesh che continuano ad occuparsi della realizzazione e della produzione delle sciarpe.

I berretti, invece, provengono da una regione dell’Himachal Pradesh: la regione Kullu, situata al centro dello stato. Questi cappelli sono tipici della cultura tradizionale della comunità kullu. Con una forma circolare, spessa o rigida, vengono realizzati a partire da diversi materiali come la lana (per l’inverno) o il cotone (per l’estate). Di questa regione si possono trovare anche scialli, realizzati con pellicce di diversi animali: agnello, yak o pashmina e fibre di angora.

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Laureata Magistrale all’Università di Napoli L’Orientale, ho conseguito la laurea triennale all’Università di Venezia con la tesi “Ascetismo: i rituali della rinuncia”. I miei studi si sono concentrati soprattutto sullo studio della lingua Hindi e Urdu con un particolare interesse verso le religioni e le culture di questi due paesi. L’esperienza di studio presso l’Istituto Nazionale di Lingue e Civiltà Orientali di Parigi (INALCO) mi ha permesso di intraprendere lo studio della lingua telugu che mi ha portato ad avvicinarmi all’India del sud e, in particolare, alla sua evoluzione linguistica, letteraria e politica.