Dharamsala è una città indiana della regione Himachal Pradesh situata nella valle di Kangra e addossata alla catena montuosa Dhauladar. Essa si presenta circondata da fitte foreste di conifere, si tratta di un territorio particolarmente fertile, e uno dei prodotti tipici è il tè (nero e verde), presente in larga scala grazie a sconfinate piantagioni.
Questa città collinare si presta perfettamente ad attività di trekking e a lunghe passeggiate immerse nel verde, e non è casuale sentirsi abbracciati da un rassicurante senso di pace muovendosi per le strade della città. Il motivo è che in una sua frazione, parliamo della città McLeod Ganj, vive il Dalai Lama, termine con cui si indica la più alta carica spirituale del buddismo tibetano.

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Tenzin Gyatso, l’attuale Dalai Lama, nacque il 6 luglio 1935 a Tatktser, un piccolo villaggio a nord-est del Tibet, e fu riconosciuto già da bambino come il quattordicesimo Dalai Lama, successore del “Grande Tredicesimo”. Quando la Cina invase militarmente il Tibet nel 1950 con l’intento di conquistare il territorio tibetano, il Dalai Lama, allora appena 15enne, assunse i pieni poteri governativi.
Poiché i funzionari del Partito Comunista cinese e i soldati diedero luogo alle prime brutalità a danno dei monaci, dei latifondisti e persino degli agricoltori, nel 1954 il Dalai Lama partì alla volta di Pechino con i principali dignitari del governo tibetano con l’intento di negoziare con Mao Zedong una soluzione accettabile per entrambe le parti. Il suo soggiorno in Cina durò due anni, durante i quali visitò molte province della nazione e partecipò a varie conferenze del Partito Comunista cinese, ma gli incontri non ebbero successo.

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Rientrato in Tibet nel 1956, fece del suo meglio per frenare le prepotenze dei funzionari cinesi. Nello stesso anno diede il proprio assenso all’avvio della ST Circus, un’operazione segreta legata alla CIA, a sostegno della ribellione tibetana contro l’occupazione cinese. I suoi due fratelli maggiori, il ventiquattresimo Taktser Rinpoche e Gyalo Thondup, ebbero un ruolo molto attivo nella vicenda: il primo raccoglieva fondi e dirigeva la propaganda, l’altro organizzava la resistenza materiale e faceva da interprete tra gli agenti segreti statunitensi e i guerriglieri tibetani.
Nel 1959 il Dalai Lama conseguì l’esame finale dei suoi studi religiosi, superandolo con onore e ricevendo il titolo di Geshe Lharampa, la qualifica più alta, ottenuta prima di lui soltanto dal Grande Tredicesimo.
Fu proprio in quell’anno, tuttavia, che il quattordicesimo Dalai Lama, a causa dei continui attacchi e guerriglie in Tibet, fu costretto all’esilio e si rifugiò in India, col sostegno e col consenso di Jawaharlal Nehru, primo capo di governo dell’India indipendente.
Il Dalai Lama prese residenza a Dharamsala con un seguito di più di centomila rifugiati politici tibetani, divenendo così il primo Dalai Lama a rinunciare ai propri poteri governativi e a vivere a tempo indeterminato al di fuori del Tibet. A Dharamsala si creò così un vero e proprio rifugio per quei tibetani che scappavano dalle barbarie e che sceglievano di seguire il Dalai Lama come proprio mentore e maestro.
Ancora oggi il Dalai Lama, ottantacinquenne, risiede a Dharamsala ed è attivo nella sua opera di diffusione del Dharma anche in tempi di Covid, dispensando preziosi insegnamenti e mostrando la sua vicinanza all’umanità tramite piattaforme digitali.

Fonte: Phayul.com
Mi chiamo Davide Cava e sono uno studente di Hindī e Sanscrito presso l’Università “L’Orientale” di Napoli. Sono appassionato di letteratura, musica e meditazione, suono l’harmonium e mi diletto nel canto. La mia tesi di laurea triennale si concentra su Jayshankar Prasad, figura illustre della letteratura Hindī di inizio ‘900.