I ghepardi tornano in India. Il Parco Nazionale Kuno-Palpur, situato nel Madhya Pradesh, è stato scelto come nuovo habitat per i ghepardi.

Mercoledì l’India ha firmato un “Memorandum of Understanding (MoU)” con la Namibia, che possiede una delle più grandi popolazioni al mondo di felino maculato.
Attraverso tale accordo l’India vedrà la reintroduzione dei ghepardi nelle giungle indiane, dopo 70 anni.
Secondo il protocollo d’intesa, i due paesi condivideranno risorse e competenze nella conservazione dei ghepardi oltre che alla formazione del personale.
Nel 1952 i ghepardi furono dichiarati estinti in India a causa della caccia illegale e della perdita dell’habitat naturale.
Il Kuno-Palpur National Park sarebbe la nuova casa del mammifero più veloce del mondo, ha affermato il Ministero dell’ambiente, delle foreste e dei cambiamenti climatici.
PIANO D’AZIONE PER LA RE-INTRODUZIONE DEL CHEETAH IN INDIA
Nel gennaio di quest’anno Bhupender Yadav, ministro dell’Ambiente, aveva affermato che nell’arco di 5 anni 50 ghepardi sarebbero stati reintrodotti in vari parchi nazionali.
La reintroduzione del ghepardo in India comporta il loro ritorno nelle aree in cui erano esistiti ma cacciati fino all’estinzione durante e dopo il periodo dei Mughal, dei Rajput, dei Maratha e successivamente dal Raj britannico, fino all’inizio XX secolo. L’imperatore Moghul Akbar utilizzava i ghepardi per cacciare gazzelle e antilope. Si dice che la cattura di un gran numero di ghepardi indiani adulti, sia un’altra delle principali cause del rapido declino delle specie poiché non si sono mai riprodotte in cattività. Gli ultimi tre ghepardi asiatici registrati in ‘India furono abbattuti nel 1948 dal Maharaja Ramanuj Pratap Singh Deo di Surguja. (WIKIPEDIA)
Nel 2009 esperti da tutto il mondo, funzionari del governo indiano e rappresentanti di vari governi si sono incontrati e hanno deciso di condurre sopralluoghi per reintrodurre i ghepardi.
La priorità è stata assegnata agli stati dove in passato si trovavano i ghepardi – Gujarat, Rajasthan, Chhattisgarh e Madhya Pradesh.
L’indagine, volta ad individuare 10 siti, è stata condotta tra il 2010 e il 2012. Il Parco Nazionale di Kuno è stato scelto per ricevere il ghepardo con il minor numero di interventi di gestione poiché molti investimenti erano stati fatti in questa Area Protetta per la reintroduzione dei leoni asiatici.
Il parco nazionale ha un’area di 748 kmq, privo di insediamenti umani e fa parte della foresta di Sheopur-Shivpuri.
Attualmente la capacità del Parco Nazionale di Kuno è di un massimo di 21 ghepardi, una volta ingrandito potrà ospitare circa 36 ghepardi. Tale capacità può essere ulteriormente incrementata includendo parte della Kuno Wildlife Division (1.280 kmq) attraverso la reintroduzione delle prede, ha affermato il ministero.
La sottospecie di ghepardo estinta in India , attualmente si trova in Iran ed è anch’essa in via di estinzione.
Una considerazione importante da fare, durante tali sforzi di conservazione, è che il ripopolamento degli animali non dovrebbe essere dannoso per l’ambiente d’origine.
Poiché era impossibile importarli dall’Iran, l’India ha deciso di rivolgersi all’Africa meridionale che potrà fornire un numero considerevole di ghepardi per diversi anni.
Fra tutti, i ghepardi dell’Africa meridionale hanno un’ ampia varietà genetica tra le specie esistenti e, secondo il ministero dell’ambiente, sarebbero gli antenati di tutti gli altri ghepardi, compresi quelli dell’Iran.
Il protocollo d’intesa è stato firmato tra il vicepresidente della Namibia Nangolo Mbumba e il ministro del governo indiano Bhupender Yadav.
L’obiettivo principale del progetto per la reintroduzione del ghepardo in India è quello di creare una varietà di più specie, consentendo al ghepardo di esercitare il suo naturale ruolo di predatore in un ampio spazio per diffondersi.
Il ghepardo occupa un posto rilevante nella storia e nell’etica di comportamento del paese. Infatti i ghepardi pur essendo i più grandi carnivori non interferiscono con l’uomo, poiché non rappresentano una minaccia per le persone e per i bovini di grandi dimensioni.
Secondo l’accordo, le due nazioni coopereranno e scambieranno conoscenze e risorse per la salvaguardia dei ghepardi nelle loro regioni d’origine.
Ci sarà uno scambio anche di tecnologia e personale per la formazione e l’istruzione sulla gestione della fauna selvatica, insieme alla condivisione di competenze tecniche nei settori del cambiamento climatico, della governance ambientale, delle valutazioni dell’impatto ambientale, dell’inquinamento e della gestione dei rifiuti.
Le principali aree coperte dal MoU sono:
* Conservazione della biodiversità con particolare attenzione alla conservazione e al ripopolamento dei ghepardi nelle aree da cui si sono estinti.
* Condivisione e scambio di competenze e capacità volte a promuovere la conservazione dei ghepardi nei due paesi.
* Conservazione della fauna selvatica e utilizzo sostenibile della biodiversità, condivisione di buone pratiche per il sostentamento delle comunità locali che vivono negli habitat della fauna selvatica e gestione sostenibile della biodiversità.
*Collaborazione nei settori del cambiamento climatico della governance ambientale, delle valutazioni di impatto ambientale, dell’inquinamento, della gestione dei rifiuti e di altre aree di reciproco interesse.
* Scambio di personale per la formazione e l’istruzione nella gestione della fauna selvatica, inclusa la condivisione di competenze tecniche.
Mi chiamo Chiara Scaldaferri e sono una studentessa di hindi e portoghese, laureanda in Lingue e Culture Comparate presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Essendo profondamente interessata alla cultura indiana, nel mio curriculum universitario sono presenti esami riguardanti la storia, le religioni e le filosofie dell’India. Mi piace molto il cinema indiano sia storico che contemporaneo, i miei registi preferiti sono Deepa Mehta e Sanjay Leela Bhansali. Insomma, amo tutto ciò che riguarda l’India.
फिर मिलेंगे ।